Vogliamo che la legge arrivi in luoghi tenebrosi come Piazza-Italy,la chat italiana di Aol, dove si commettono violazioni vergognose dei dirtti civili.

lunedì 31 agosto 2009

Ancora Katrina

Dear Supporter This past May, H.J. Bosworth Jr. and I were part of US Senator Mary Landrieu's Second Congressional Delegation (CoDel) excursion to the Netherlands. Unlike the first CoDel which studied peripheral barriers (floodgates), the goal of this CoDel in May was to see how the Dutch live with, and manage water in urban settings. Levees.org has created a video documentary using footage captured by an Amsterdam-based filmmaker who we commissioned. Please click here to watch the video. http://www.youtube.com/watch?v=qAtofX4vQNI Best if viewed by 3pm EST Tuesday Sept 1. If enough people view the video, it could rise to the top of the YouTube charts where it could potentially be viewed by millions. Want to do more? You could: 1. Register at YouTube to rate and comment on the video. 2. View and rate our other videos on YouTube. Remember, it's best if you watch the video by 3pm Tuesday Sept 1. Other news: The White House, in response to criticism, has elected to remove the Army Corps of Engineers from future coastal restoration in Louisiana and Mississippi. Thank you for your ongoing support of Levees.org We are winning! Sandy Rosenthal Founder, Levees.org More on new White House federal task force http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601103&sid=aZ0haa8rKMYU

Quando i migranti eravamo noi

Quando i migranti eravamo noi. "I nostri morti gettati nell'oceano" Le storie Così il dramma dell'emigrazione resta scolpito nella memoria della comunità italiana d'Argentina - di GIULIA VOLA BUENOS AIRES - Loro muoiono nel Mediterraneo. Quando gli emigrati eravamo noi, morivamo nell'Atlantico. "Buttarono nell'Oceano donne, un bambino e molti vecchi, in tutto quasi venti persone. Così raccontava mio padre". Maria Dominga Ferrero vive in provincia di Cordoba, in Argentina, nella casa che suo padre comprò quando, nel 1888, arrivò alla "Merica" a bordo del 'Matteo Bruzzo'. Una casa con i muri bianchi, la cucina grande, le stanze ariose e l'orto nel retro. "In barca gli dicevano 'coma esto, gringo de mierda', mangia questo. Era pane e vermi. Vide morire di fame una donna incinta. Ma cosa poteva fare?". Maria parla un po' in piemontese e un po' in castigliano, mentre gira la minestra di verdure che bolle sul fuoco. "La solfa era la stessa. La differenza era che se sopportavi il male potevi fare suerte, fortuna. Non come capita agli immigrati che oggi vanno in Italia. A l'è vera? Non è vero?". La domanda rimane sospesa, Maria apre i cassetti, cerca ricordi. "Mio padre - dice - all'inizio vendeva la verdura che coltivava ma nessuno capiva la sua lingua. Così vendeva tutto a 5 centesimi". Loro, i sopravvissuti di oggi, vengono rinchiusi nei Cie, i Centri di identificazione ed espulsione. Noi finivamo negli Alberghi degli immigrati gestiti dallo Stato o nei Conventilli in mano ai privati. Felicia Cardano è molto anziana, ma ricorda bene i racconti di famiglia: "Mio padre arrivò a Buenos Aires nel 1889 a bordo del 'Frisca'. Durante il viaggio morirono il suo migliore amico e altre trenta persone. Lo misero all'Hotel della Rotonda, un enorme baraccone di legno, dove si stava stipati come sardine insieme ai pidocchi e alla puzza. Si poteva rimanere al massimo cinque giorni, il tempo di trovare un lavoro in città o nei campi, dove era più facile". Scenari confermati da Luigi Barzini che così scriveva sul Corriere della Sera nel 1902: "L'Hotel degli emigranti (lo chiamano Hotel!) ha una forma strana, sembra un gasometro munito di finestre (...). L'acre odore dell'acido fenico non riesce a vincere il tanfo nauseante che viene dal pavimento viscido e sporco, che esala dalle vecchie pareti di legno, che è alitato dalle porte aperte; un odore d'umanità accatastata, di miseria (...). Più in alto, le tavole serbano dei segni più vivi di questo doloroso passaggio: li direi le tracce delle anime. Sono nomi, date, frasi d'amore, imprecazioni, ricordi, oscenità raspati sulla vernice o segnati colla matita, talvolta intagliati nel legno. Il disegno più ripetuto è la nave; il loro pensiero guarda indietro!". Gli stessi graffiti ricoprono adesso le pareti dei Cie, memoria recente del transito dei migranti di oggi, stranieri di tutto il mondo, che lavorano nei cantieri, nei campi, nelle cucine dei ristoranti, nelle case, invadono i quartieri, contaminando le loro e le nostre abitudini. Noi, i "gringos" di allora, invadevamo "le passeggiate perché sono gratuite, le chiese perché credenti devoti e mansueti, gli ospedali, i teatri, gli asili, i circoli e i mercati": così scriveva infastidito all'inizio del secolo il sociologo argentino Ramos Mejía. Numeri alla mano, dal 1886 al 1889 gli emigrati partiti da Genova e sbarcati a Buenos Aires raddoppiarono da 43mila a 88mila. Nel 1897 nel porto argentino erano già sbarcati un milione di italiani. Nel 1895, su 660mila abitanti di Buenos Aires, 225mila erano dei nostri. In provincia di Cordoba i 4.600 del 1869 diventarono 240mila nel 1914. Muratori, fabbri, falegnami, calzolai, sarti, fornaciai, meccanici, vetrai, imbianchini, cuochi, domestici, gelatai e parrucchieri: non avevamo concorrenza. "Si lavorava da matin a seira e la domenica si andava a messa ben vestiti - raccontano le sorelle Fusero, nipoti di Bartolomeo arrivato a Buenos Aires il 22 novembre 1905, a 22 anni - . I bambini mangiavano il gelato, le donne bevevano la limonata e gli uomini il vermouth. Si cantava Quel mazzolin di fiori, La Piemontesina e Ciao bela mora ciao, si giocava a bocce e si chiacchierava. La sera si mangiava la bagna càuda e prima di andare a dormire si pregava: il parroco dovette imparare il piemontese perché le donne, non riuscivano a confessarsi. Nduma bin! Eravamo messi bene! Siamo nati tutti nella stessa camera, all'ombra di un magnolia nata da un seme portato dall'Italia". Centoventi anni dopo, i nuovi migranti inseguono in Europa il posto migliore dove vivere. Poi chiamano a raccolta il coniuge, i figli, il fratello, l'amico. Nel frattempo mandano i soldi a casa. "Noi, poveri e affamati di allora, andavamo a fare l'America - racconta la nipote di Giuseppe Caffaratti, torinese arrivato in Argentina nel 1890 a 15 anni - perché peggio di com'era in Italia non si poteva: era uno sgiai, uno schifo". "Emigravamo per mangè", racconta Reinaldo Avila, nipote di Giuseppe partito da Caraglio, in provincia di Cuneo, nel 1883. "Mio nonno era un contadino ignorante, si è spaccato la schiena nei campi. Oggi qui tocca ai boliviani e in Italia agli africani. È la vita". Loro, i profughi di oggi, scappano dalle guerre moderne, dalla miseria dell'Africa, dell'Asia e dell'Est europeo. Noi, vittime di allora, fuggivamo dalla Grande Guerra. Racconta Margherita Lombardi, nipote di Clelia scappata da Alessandria: "Mia zia perse un figlio in battaglia nel 1916 e un altro nel viaggio sull'Oceano. Si salvò solo lei". Si fuggiva dalle cartoline precetto, il terrore delle madri: "Meglio un figlio lontano ma vivo che vicino ma sotto terra, disse mia nonna a mio padre Fernando - racconta Gladis Fiacchini - . Siamo cugini di Renato Zero, ma abbiamo perso i contatti: mio padre non volle mai più ritornare indietro". Altri fuggivano dopo aver visto la morte in faccia. "Ci imbarcammo sulla 'Filippa' senza documenti e senza un soldo il giorno dopo che Miguel tornò dal campo di concentramento in Germania", ricorda Letizia Garessio. Suo marito, Miguel Bautista Pistone, argentino nato da italiani emigrati in America a metà '800, era tornato in Italia dopo aver fatto fortuna e durante la guerra era finito in un campo di concentramento: "Miguel era pelle e ossa - dice Letizia - , che cosa potevano fargli? Chi gli avrebbe impedito di salvarsi?". Gli dico che ora l'Italia respinge i profughi che vengono dal mare: "Meno male che siamo nati un secolo fa e che siamo scappati qui - commenta - . Miguel tornò in Italia solo una volta per vendere tutto e comprare una casa qui". "Mio padre scappò da Fossano e dalla guerra che gli aveva ucciso un fratello - racconta Antonio Caballero - , aveva 17 anni e fin dal primo giorno cominciò a dimenticare l'Italia. Non ho mai parlato con i miei parenti rimasti a casa. Non ho mai imparato l'italiano perché nessuno me l'ha mai insegnato. Nessuno di noi ha fatto fortuna, semplicemente siamo sopravvissuti". I migranti di oggi arrivano in Italia con il sogno di guadagnare per poter tornare in patria. Ma anche loro spesso finiscono per mettere radici. Come il nonno di Teresa Burdone, piemontese emigrato in Argentina alla fine dell'Ottocento: "Quasi tutti noi - dice Teresa - , figli o nipoti di italiani, abbiamo la doppia cittadinanza e un'altra vita da vivere, ma il cognome ci ricorda che siamo stranieri da sempre". LR 28 1 Articolo interessante :-)

A me il medico mi ha vietato tutti gli oli compreso olio d'oliva lol

The Healing Powers of Olive Oil

Discover The Amazing Powers of Olive Oil!

Lose weight . . . Lower cholesterol and blood pressure . . . Prevent heart disease and cancer . . . and much, much more.

In Italy olive oil always has been an integral part of the culture. But Italians also have long known of its health benefits and healing properties. Whether the problem is a case of sunburn, persistent earaches, or dry hair, Italians traditionally have turned to olive oil.

Now, new research highlighting the healing qualities of extra virgin olive oil not only confirms these uses but also reveals even more beneficial effects from its use.

Whether a malady is heart disease, diabetes, digestion, or age-related deterioration, olive oil has been shown to be beneficial in its prevention and treatment.

In this book, The Healing Powers of Olive Oil, author Cal Orey has consulted top doctors, nutritionists, olive oil producers, and chefs, bringing together all you'll ever need to know about the healing powers of this liquid gold and showing you how to start improving your health right away!

  • Lower your risk of heart disease and cancer
  • Enhance your immune system
  • Prevent cancer
  • Stave off diabetes
  • Fight fat
  • Help turn back the clock on aging
  • Add years to your life
  • Fight infections
  • Soothe inflammation
  • Ward off arthritis
  • Stop pain
  • Deter memory loss
  • Help beat osteoporosis

Who will take Senator Kennedy's place in the Senate?

Sen. Dodd, Others Back Kennedy Widow for Senate WASHINGTON -- Lawmakers are suggesting that U.S. Sen. Ted Kennedy's widow, Vicki, could fill his seat despite her professed reluctance to take the job. "Whatever Vicki wants to do, I'm in her corner," Democratic U.S. Sen. Chris Dodd said Sunday, speaking to CNN television. Dodd noted that Vicki Kennedy, 55, had said she is not interested in succeeding her late husband, "but she could change her mind, and if she did, I'm for it. I think she'd be great." The longtime Democratic senator added: "I think she brings talent and ability to it and to fill that spot I think is something the people of Massachusetts would welcome. We could use her in the Senate. "I know (that) talking with her children ... they'll come to the right decision," Dodd added. Republican Sen. Orrin Hatch told CNN Sunday that the former Victoria Reggie, who was married to the senator for 17 years, "ought to be considered" to fill the vacant seat representing the state of Massachusetts. Hatch praised her as a "very brilliant lawyer" and "solid individual." "She certainly made a difference in Ted's life, let me tell you. And I have nothing but great respect for her," Hatch said. Kennedy was laid to rest Saturday at Arlington National Cemetery, with no clear successor. The third-longest-serving senator in U.S. history, Kennedy succumbed to brain cancer last week at the age of 77.

Femminismo Storico

donne vere Altro che Prada, liposuzione e chirurgia plastica, veline, letterine e sminchioline. Ecco quali sono e quali sono state le donne vere. Partigiane Donne che hanno lottato per i loro diritti sul lavoro Donne che hanno lottato per i loro diritti La Festa della Donna, mimose e tristi spogliarelli maschili a parte, serve per ricordarci che esistiamo e che abbiamo fatto molto per noi stesse ma non ancora abbastanza. E serve per ricordarci che la nostra posizione nella società è sì migliorata ma pur sempre difficile. La nostra è ancora una società molto maschilista, celata dietro a una facciata di finta parità. Sono moltissime le donne in difficoltà a causa di violenze, abusi, maltrattamenti, mobbing, pregiudizi, stereotipi ecc. La mia solidarietà a tutte le donne che come me fanno le loro piccole lotte quotidiane, in casa e fuori casa. E ovviamente a tutte quelle che purtroppo vivono in paesi con situazioni drammatiche, dove rischiano la vita per cercare di ottenere diritti che a noi sembrano dovuti e dei quali spesso non riconosciamo l’importanza, perchè qualcuno ha lottato prima di noi per ottenerli. Questa incoscienza sta portando purtroppo alla perdita di alcuni diritti tanto faticosamente ottenuti, mi rifersico soprattutto al mondo del lavoro. __________________ copyright Elsa Dorella

all'autore

www.Napoli.com Contro io feci come tu mi chiedesti di pubblicare quella nota su Goldano ma adesso e' sparita

come si cucina la lingua

RICETTA: UNA LINGUA DI VITELLO OLIO (pochissimo) CIPOLLA (poca) PISELLI (fini, quelli in scatola vanno benissimo, 2 scatole per una lingua bastano) CONCENTRATO DI POMODORO ACQUA 1 DADO DI CARNE Prendere la lingua e lessarla come un normale bollito per circa un'ora e un quarto, vi accorgete se è pronta quando infilando un coltello appuntito nella parte posteriore non fuoriesce nulla ed è tenera. Toglierla dalla pentola, lasciarla intiepidire e pelarla. Cuocendo si forma intorno alla carne una pellicola bianca che finche è calda è molto facile da levare. Eliminare se c e del grasso nella parte posteriore. A noi piace la carne un po' mista per cui lo scarto è minimo. Tagliare la lingua a fette spesse mezzo centimetro. Prendere una casseruola far soffriggere un pochino di cipolla con un po di olio extravergine. Adagiare le fettine di lingua, aggiungere un po di concentrato di pomodoro (2 cucchiai) scioto in un bicchiere di acqua calda. Scolare i piselli dall'acqua in cui si trovano e aggiungerli nella casseruola insieme anche al dado. Ora basteranno ancora una quindicina di minuti in modo che i sapori si amalgamino e poi....buon appetito. Il pane è fondamentale perchè si accompagna molto bene. (PS: Non state a specificare che è la Lingua che state servendo e avrete molto successo....poi svelerete il Vostro segreto).

IL disastro di Katrina

Levees.Org to me August 29, 2009 Dear Supporter There are no "right words" to say on this, the fourth anniversary of the worst civil engineering disaster in our nation's history. So Levees.org sends a short 2-minute video made from photographs taken while in Holland this past May. HJ Bosworth Jr and I were invited guests on US Senator Mary Landrieu's Congressional Delegation visit to see first hand how the Dutch protect their people. We hope you enjoy it. http://www.youtube.com/watch?v=h9J6c3KamsY Sincerely, Sandy Rosenthal Founder, Levees.org California Chapter kc.costa@levees.org Florida Chapter DrLevine@levees.org Illinois Chapter derbes@levees.org Oregon Chapter Oregon@levees.org Launching soon: New York chapter Follow us on Twitter! http://twitter.com/LeveesOrg

Prima vittoria del Napoli in casa: Quagliarella fa magie alla Maradona

NAPOLI, 31 agosto - È felicissimo Aurelio De Laurentiis dopo la vittoira sul Livorno. Il presidente azzurro ha seguito da lontano il suo Napoli ma ha voluto esprimere la gioia e la propria vicinananza alla squadra che ha vinto al San Paolo la prima partita di campionato attraverso il sito ufficiale azzurro: «Sono contento del felice debutto sul nostro campo. Dopo questo successo mi auguro che Donadoni riesca a far girare sempre meglio il motore di una squadra che si presenta già molto interessante in tutte le sue componenti». De Laurentiis saluta con soddisfazione la prima doppietta di Quagliarella: «E' iniziata la splendida avventura di Quagliarella accompagnato dal sempre più grande Hamsik. I veri valori tecnici alla fine pagano sempre»

domenica 30 agosto 2009

YouTube - "Dance Me To The End of Love" Leonard Cohen

YouTube - "Dance Me To The End of Love" Leonard Cohen http://www.napoli.com/ FOR ME, MRS KRAKPOT.............& ALL lovers of Leonard Cohen....) mmmmmmmm la la la, la la la.!,la la la laaaaaaaa laaaaaa laaaaaaa la..
..DANCE ME TO YOUR BEAUTY. WITH A BURNIN VIOLIN.. DANCE ME THROUGH THE PANIC! TILL I'M GATHERED SAFELY IN...... TOUCH ME>>>>>>> WITH YOUR NAKED HAND....TOUCH ME WITH YOUR GLOVE....AND DANCE ME TO END OF LOVE.

MRS KRAKPOTOWSKA WITH HER TOMATOES.

Hello Dearest Readers, this is Mrs Krap reporting from the tropical rainforest in Yorkshire...(OTHERWIZE KNOWN AS A CONSERVATORY).....
1) PHOTO on the left...MRS KRAP on the television showing off her Tomatoes.....
2) Photo on the right.......Mrs KRAP eating,or just about to bite into a sweet cherry tomato freshly picked off the plant this morning.AND LOOK HOW BRAVE I AM! I HAVE JUST SPOTTED A YELLOW SNAKE..leering at ME !JUST ABOUT TO PINCH THAT TOMATO ..right out of my mouth.!.You see readers... in even deepest darkest yorkshire ....there are many dangerous encounters ..to be had.One must be on ones guard at all times...one never knows what's lurking in the undergrowth.That's why I always have nice clean knickers on ...just incase...it goes back from the old days, when i was a little girl,MY beloved Mum(Mama) always said "YOU MUST ALWAYS have a nice clean vest on and underwear."..."JUST INCASE YOU GET RUNOVER".....I never forgot that sound advice.....Mrs krap is READY for anything...
3) PHOTO on the far right...IS .. NOT there;...it was one of Mrs krakpot biting into the tomato...and it SQUIRTED >>>>>>SPLAT!!! ALL OVER THE mobile phone camera lense and made a big mess...I thought i would spare you that. sight of seeds and juice..
Dearest friends...I sincerely hope you are all having a lovely Sunday wherever you may find yourselves, In whichever time zone.....etc etc........
Tomorrow ,I will introduce you to my SWEET YELLOW pepper plants that are still GREEN!........& POINT BLANK REFUSING TO TURN YELLOW..!...AND MY GHERKINS.(It must be because i have slavic BLOOD.......i am addicted to them....I LOVE GHERKINS.!!!!!!!!!!!! & I HOPE YOU DO TOO...................
And might i just say....'BLOODY HELL'!.....RED IS Very harsh on the eyes ..with this green background colour....one needs a pair sunglasses....to be sure...
And another thing ..AUTHOR..!!!...what's that DAMN CD THING THAT KEEPS FLOATING PAST......saying that MY OPINION COUNTS..!!..AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAA
AAAAAAAHAHHA ....IT'S DRIVING ME MAD! iT'S LIKE A FLYING VIRTUAL SAUCER.....!
Il finlandese della Ferrari è soddisfatto per la vittoria in Belgio: "E' stato un anno difficile e stiamo già lavorando per la prossima stagione". Il romano della Force India: "Gran risultato, ma ero più veloce di Raikkonen. Io in Ferrari a Monza? Solo voci". Badoer: "Nella prossima gara mi riscatterò"

VITTORIA DI KIMI IN BELGIO, SECONDO FISICHELLA

Il finlandese della Ferrari è soddisfatto per la vittoria in Belgio: "E' stato un anno difficile e stiamo già lavorando per la prossima stagione". Il romano della Force India: "Gran risultato, ma ero più veloce di Raikkonen. Io in Ferrari a Monza? Solo voci". Badoer: "Nella prossima gara mi riscatterò"

buon giorno e' buona domenica, amici del blog

notizie utili

Breaking from Newsmax.com T. Boone Pickens: Oil Will Hit $300. Prepare Today.Oil legend T. Boone Pickens, now CEO of BP Capital, saysoil prices will continue to rise, possibly reaching $300 per barrel.“Look at the history,” Pickens told . . .Read the Entire Story — Go Here Now.Nancy Reagan: Ronald and Ted Good Friends Media Neglects Tale of Obama's Kennedy Insult Cheney: Obama's CIA Probe a 'Political Act' Glenn Beck's New Book, Just Pay Shipping Help for Your Aging Eyesight Alert: Prepare Today for the Greatest Commodities Boom

sabato 29 agosto 2009

A proposito del nostro bel mondo

Relatives Charged With Stealing From Dying Eveyln Roth, Who Lived
Roth's niece Kathleen Sue Jingling, 53, and cousin Virginia Ann Kuehn, 66, have been indicted on 35 felonies, according to the The Oregonian newspaper. The women pleaded not guilty at their arraignment this week.
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'Dying' Woman Robbed: Kathleen Jingling, left, and Virginia Kuehn are accused of using the power of attorney of an elderly relative to sell her home and snap up all her possessions. Prosecutors in Oregon said Friday the two women thought Evelyn Roth was dying of cancer, so they helped themselves to all her assets. Roth recovered.
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News That Stunned Us
'Dying' Woman Robbed: Kathleen Jingling, left, and Virginia Kuehn are accused of using the power of attorney of an elderly relative to sell her home and snap up all her possessions. Prosecutors in Oregon said Friday the two women thought Evelyn Roth was dying of cancer, so they helped themselves to all her assets. Roth recovered and she said she wants to see her relatives go to prison.
Multnomah County Corrections
Multnomah County Corrections
Roth's home of 56 years in Portland, Ore. -- gone. The mahogany furniture crafted by her late husband -- gone. Her wedding pictures, her Buick, her grandfather clock, more than $100,000 in savings and investments -- all gone.
The trouble began when Roth had surgery in February 2008 for what The Oregonian described as a cancerous growth on her esophagus. After surgery, she fell in her home, was hospitalized and then was sent to a nursing home. That spring, she had radiation treatments for the cancer. And on April 24, she gave Kuehn and Jingling power of attorney.
An officer said Jingling later told her the doctor "guaranteed" that Roth was dying.
But as Roth recovered, she starting hearing rumors of a "For Sale" sign on her lawn. A former Sunday school student of hers helped start unraveling what happened to her belongings and her money while she was ill.
The self-described "stubborn old lady" has surprised authorities with her high spirits, despite her losses, but she told the newspaper she is determined to see her relatives jailed.
"They robbed me blind," Roth said. "Everything was for money, just to get money, money, money. That's not the way it should be."

The Best I found her biography in English

Biography of Anna Magnani

Anna Magnani

(March 7, 1908 - September 26, 1973) was an Academy Award-winning Italian actress, with stage experience.

Biography

Born in Rome, she was brought up in poverty by her maternal grandmother in a slum district of the city. After some education at a convent school, she enrolled at Rome's Academy of Dramatic Art and sang in nightclubs and cabarets to support herself. Due to her work in nightclubs, Magnani was dubbed the Italian Édith Piaf. In 1927 she acted in the screen version of La Nemica e Scampolo. She had also been in the stage production. She met Italian filmmaker Goffredo Alessandrini in 1933 and the two were married in 1935. He was one of the first Italian filmmakers to adapt the new sound technology used in American cinema. Her marriage to Alessandrini ended in 1950, and she never married again. Magnani once said, "Women like me can only submit to men capable of dominating them, and I have never found anyone capable of dominating me". In 1941, Magnani starred in Teresa Venerdì, (“Friday Theresa”) which the writer and director, Vittorio De Sica, called Magnani’s "first true film". In it she plays Loletta Prima, the girlfriend of Di Sica’s character, Pietro Vignali. De Sica had called her laugh, "loud, overwhelming, and tragic". She had worked in films for almost 20 years before gaining international renown as 'Pina' in Roberto Rossellini's neorealist milestone Roma, Cittá Aperta. (also known as Rome, Open City, 1945). Her harrowing death scene remains one of cinema's most devastating moments. In Italy (and gradually elsewhere) she soon became established as a star, although she lacked the conventional beauty and glamour usually associated with the term. Slightly plump and rather short in stature with a face framed by unkempt raven hair and eyes encircled by deep, dark shadows, she attracted through her seething earthiness and volcanic temperament. Magnani was Rossellini’s second choice to play the role of Pina. He had originally wanted Clara Calamai, the lead of Ossessione, (a part Luchino Visconti had originally offered Magnani) but she was already under contract and working on another film. Rossellini almost had to resort to his third actress choice because Magnani demanded she be paid the same amount of money the male lead, Aldo Fabrizi was getting. The difference in salary was only 100,000 lire, and was really over principle more so than price. Rossellini, whom she called, "this forceful, secure courageous man", was her lover at the time, and she was to go on and collaborate with him on other films. Other collaborations with Rossellini include L'Amore, a two part film from 1948: The Miracle and The Human Voice (Il miracolo, and Una voce umana.) In the former, Magnani, playing a peasant outcast who believes the baby she's carrying is Christ, plumbs both the sorrow and the righteousness of being alone in the world. The latter film, based on Jean Cocteau's play about a woman desperately trying to salvage a relationship over the telephone, is remarkable for the ways in which Magnani's powerful moments of silence segue into cries of despair. One could surmise that the role of this unseen lover was Rossellini, and was based on conversations that took place throughout their own real-life affair. In 1951's Luchino Visconti's Bellissima she plays Maddalena, a blustery, obstinate stage mother who drags her daughter to Cinecittà for the "Prettiest Girl in Rome" contest. When she realizes that the studio heads are laughing at her daughter's screen test, a shattering close-up of Magnani's face reveals rage, humiliation, and maternal love. She starred as Camille, a woman torn between three men, in Jean Renoir’s 1953 film Le Carrosse d’or (also known as The Golden Coach). Renoir called her “the greatest actress I have ever worked with.” As the widowed mother of a teenage daughter in Daniel Mann's 1955 film of Tennessee Williams's The Rose Tattoo, Magnani's adroit, mercurial performing offsets the hammy Method acting style of co-star Burt Lancaster. It wasn’t until then that she broke into Hollywood mainstream cinema with her first English speaking role. Playing Serafina Delle Rose in The Rose Tattoo, she won the Best Actress in a Leading Role Oscar. Tennessee Williams wrote it and based the character of Serafina on Magnani, since the two were good friends. It was originally put on stage starring Maureen Stapleton, because Magnani’s English was too limited at the time for her to star. Magnani worked with Williams again in his 1959 film, The Fugitive Kind, where she played Lady Torrance and starred opposite Marlon Brando. The Wild, Wild Women (1958) is notable for pairing Magnani, as an unrepentant streetwalker, with Giulietta Masina in a women-in-prison film. In Pier Paolo Pasolini's Mamma Roma (1962), Magnani is both the mother and the whore, playing an irrepressible prostitute determined to give her teenage son a respectable middle-class life. Mamma Roma, is one of Magnani's critically acclaimed films, yet it wasn’t released in the United States until 1995, for having been deemed too controversial. It was after this role along with her many other parts of playing poor women that Magnani was quoted in 1963 as having said, “I’m bored stiff with these everlasting parts as hysterical, loud, working class women.” Magnani made her final film performance as Rosa in The Secret of Santa Vittoria. Towards the end of her career, Magnani was quoted as having said, “The day has gone when I deluded myself that making movies was art. Movies today are made up of…intellectuals who always make out that they’re teaching something.” She died at the age of 65 in Rome, after a long battle with pancreatic cancer. A huge crowd gathered for her funeral in a final salute that Romans usually reserve for Popes. She was provisionally laid to rest in the Roberto Rossellini's family mausoleum, her favorite director and longtime friend. She now rests in the Cimitero Comunale, San Felice Circeo, Lazio, Italy.

Anna Magnani

Anna Magnani

Nannarella Il romanzo di Anna Magnani

Book Description

Perché dopo tanti anni si parla ancora di Anna Magnani? Perché è stata l’attrice simbolo del cinema italiano del dopoguerra, il cinema della ricostruzione e del riscatto, e una delle più grandi attrici di tutti i tempi, capace di comicità sfrenata e di profonda drammaticità. Di lei gli italiani, da più di cinquant’anni, hanno nella mente, negli occhi e nel cuore quella corsa disperata dietro il camion tedesco che metteva la parola fine al suo più grande personaggio, ma anche la sua risata ora irridente, ora canzonatoria, ora gioiosa: la risata di Nannarella. Questa biografia – già uscita con grande successo nel 1981, ora riveduta e integrata da nuovi documenti e testimonianze – narra i suoi amori drammatici, esclusivi, travolgenti; i suoi dolori laceranti, le sue gioie sfrenate, le sue improvvise voglie di giocare e il suo drammatico disincanto

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